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Di: Panda

Pare proprio che l'unico dibattito meritevole di svolgersi oggi sia questo. Bene. (Anzi: male). In questo caso mi pare si stia giocando coi concetti e con le parole. Innanzitutto non ho ben capito la questione dell'"economia del dono" in relazione alla prostituzione: la prostituzione, se è un "dono" ovviamente non sarà remunerata, quindi effettivamente non sarà prostituzione: un po' come dire che non è corretto definire celibe qualcuno che si è sposato.
Non ho neanche ben capito questa frase relativamente alla maternità surrogata: "In Italia è vietata, ma dovrebbe esserne vietato lo sfruttamento e il mercimonio, non l'accordo intercorrente tra i soggetti interessati nel quale la legge non può interferire". Salva l'ipotesi di vera e propria costrizione fisica, in cosa si concretizzano lo sfruttamento e il mercimonio se non in un accordo? Oppure se un accordo esiste, purché formalmente libero, non c'è sfruttamento? Perché allora si sarebbe affermato che lo sfruttamento dei lavoratori, che nella forma di produzione capitalista vendono la propria forza lavoro attraverso quello che formalmente è un accordo, non esiste. Non sarei nemmeno stupido di questa conclusione, ma almeno la si espliciti chiaramente.


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